Agente in attività finanziaria di Padova indagato per un contratto ad un anziano di Longarone
Io mi tutelo News • 21 luglio 2019


A.B. 36enne agente in attività finanziaria residente in provincia di Padova, è accusato del reato di truffa aggravata, per un contratto stipulato a fine 2017 nei confronti di un anziano di Longarone deceduto qualche mese dopo per malattia.
I fatti
L’anziano di Longarone aveva acceso un mutuo decennale con cessione del quinto di circa 30mila euro con la Prestinova, una finanziaria appartenente al Gruppo bancario della Banca Popolare di Vicenza. Nel mese di ottobre 2017 l’uomo viene contattato dall’agente di Padova, regolarmente iscritto e abilitato alla professione, che gli propone di subentrare con un contratto vantaggioso, che gli avrebbe subito restituito la somma di 7mila euro.
La proposta è allettante, innanzitutto perché c’è il rimborso dei 7mila euro, eppoi perché il nuovo mutuo avrebbe avuto condizioni migliori. L’uomo accetta e a dicembre 2017 sottoscrive alcuni moduli, tra cui un’autocertificazione nella quale si dichiara in buona salute, benché lo stesso fosse in chemioterapia a seguito di un intervento per cancro, malattia per la quale dopo soli tre mesi morirà. Nel frattempo i 7mila euro gli vengono effettivamente accreditati, ma le carte firmate non sono una rinegoziazione del mutuo, ma l’estinzione del precedente contratto con l’accensione di un nuovo mutuo decennale con la Banca Progetto, per la quale l’agente di Padova opera come professionista.
L’indagine condotta dai carabinieri di Belluno accerta che l’agente riesce a contattare l’anziano di Longarone perché aveva a disposizione gli elenchi dei clienti, in quanto aveva lavorato in precedenza per la Prestinova, finanziaria della Banca Popolare di Vicenza.
La questione viene alla luce quando gli eredi scoprono l’irregolarità dei moduli sottoscritti dall’anziano, nel quale si dichiarava in ottima salute. Circostanza questa, che fa venire meno le garanzie dell’assicurazione agganciata al mutuo, in caso di decesso entro sei mesi del contraente, come è poi è avvenuto. Viene quindi presentata dagli eredi una denuncia che avvia l’azione giudiziaria.
Nel corso delle indagini, inoltre, sarebbero emersi una ottantina di altri casi in Veneto con le stesse modalità, di anziani che avrebbero autocertificato la loro eccellente salute, clausola indispensabile per poter accedere al nuovo mutuo. Cospicue anche le provvigioni all’agente per ogni “subentro”. Che per il caso in questione dell’anziano di Longarone, sarebbero state di circa 4.500 euro.
Fonte: Bellunopress 19 luglio 2019